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Manifesto

Etichetta musicale indipendente, primo approdo, spazio immunizzato, comunità domiciliata nel regno del fiabesco-leggendario?

Tutto giusto. Ma da quando è nata, come progetto/settore dell’associazione culturale Ora d’aria, la Ribéss records si è preoccupata anzitutto di farsi struttura proteiforme: evolvere per la sopravvivenza in territorio (nello specifico: Santarcangelo di Romagna e dintorni); sopravvivere al territorio per evolvere, riesumando dall’oblio onnivoro un immaginario che catalizzi attività eterogenee.

La Ribéss records punta a creare un microcosmo interdipendente che si aspetti gratificazione artistica non dalle vendite, e nemmeno dalla degnazione della critica, ma dal sapersi inventare e reinventare in libertà, perseguendo l’autonomia artistica e allacciando collaborazioni appassionanti.

Come ogni struttura, la sua forza risiede nella compenetrazione delle sue aree d’interesse, ma che fa capo a un tenace minimum moralium: attingere a piene mani alle tradizioni culturali del proprio territorio, rivisitandole e riparametrizzandole in funzione di nuove scelte espressive, nuove forme da tentare. Alla Ribéss records tutto può essere rimaneggiato, ricontestualizzato, ricondiviso e sottratto alle fasulle dinamiche promozionali da cui spesso dipendono risultati inappaganti o deleteri.

Ciononostante il Re Biscio non si riempie le fauci con concetti come contaminazione e transdisciplinarietà: perché la prima è il ground zero che ben prima del postmoderno ha partorito il moderno, e nessuna proposta contemporanea può prescidere dal fare i conti con essa; la seconda può essere fortemente orientata dall’estro individuale così come dalle politiche di vendita, dall’attitudine almeno quanto dal precariato sociale: che, come ben sappiamo, investe anche il settore arte. E quando la scelta artistica si piega alla strategia di marketing, il Re Biscio scoda e fugge via. Se ne impippa di ciò che “vende meglio”.

Periferie del mondo, angoli di sobbollente ruralità, quartieri sonori allergici ai trend radiogenici: queste parole sono rivolte a voi. La Ribéss records ama il piccolo e lo protegge. Ama le differenze e le valorizza. Sopravanza le finalità di una tipica etichetta musicale per configurarsi come soggetto ricercatore. Cura pubblicazioni discografiche ed editoriali che sanno distinguersi dai prodotti commerciali, quelli che il mercato spaccia per genuine opere di culto.

Questo è ciò che propone la Ribéss records. Uno strillo di genuinità, caparbiamente motivata: l’errore felice nel sistema musica, fra le crepe mefitiche del business.