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FALL HARBOR Meet Me at the Water

Out of Round 2011 / distr. Rare Mummy Music 2012; cd in busta cartonata con personalizzazioni, 10 tracce, 37’; 10 euro

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Carolyne Ryder Cooley. Dove passa lascia il suo odore, come una moffetta di pan pepato. Così fu per i Corner Tour e le loro nenie da saltimbanchi etilici, le Down River e le loro filastrocche sbarazzine, The Darklings e il loro sbarazzino avvilimento. In queste e chissà quante altre formazioni minicircensi a spasso per San Francisco, la scia agrodolce di Ryder non concedeva spazio ai dubbi: era lei. Saltava alla faccia il suono impertinente dei suoi strumenti da basking, la fisarmonica, la sega, il trombone, ammaccati non per vezzo ma dall'abuso, e subito dopo arrivava quella vocina di fata furfantella che ti seduce come pandizenzero avvelenato. Noncurante del torcicollo, l'hai seguita cantare e suonare avvinghiata a un'altalena appesa al cielo. Domanda: se vieni a sapere che Amélie – proprio quella del meraviglioso mondo – fuori dallo schermo è ben più sfaccettata che dentro, oltre che una polistrumentista con la flippa di suonare dove capita, non ti viene la curiosità di cercarla ai semafori intorno casa? Se hai un appoggio a Cisco, il pensiero ce lo fai. Ma nel 2003 Ryder annuncia il mesto addio agli angoli di strada prima di abbracciare la luce dell'implacabile notte. Sogni d'oro a tutti. Poco dopo, scopri che mentre sua sorella (Anah K., l'altra Down River) ha preso nido in una città fantasma in New Mexico, lei ha scelto di smarrirsi a New York. Ora è lì che la cerchi, d'altronde chi è che non ha un appoggio nella Grande Mela?! Ma anche lì Ryder ha già battuto ogni vicolo, rattoppato la fisarmonica con chilometri di scotch, e s'è fatta l'ora del saluto, notte-notte alla vitaccia stradaiola, notte-notte ai passanti sentimentali, tot centesimi a lacrimuccia, e mentre tu ancora la cerchi alle fermate del metró lei se ne sta chiusa in cucina a incidere i suoi motivetti. Oppure è saltata indietro in California per coltivare progetti paralleli e progetti nuovi – tipo i Fall Harbor – e se la fisa suona irrimediabilmente sfiatata guai a chi tira fuori l'ideona dello scotch. Deve aver intuito, Ryder, la fatina malmostosa, che da qualche parte una mela saporita, anche se farlocca, la trovi sempre. E non è difficile crederlo se per un attimo infili la testa nel suo mondo, sospeso tra l'asfalto e l'incanto, dove le mele cadono a mucchi come flotte di mongolfiere a corto di elio, e scòrdati pure che siano candite. Un momento: riavvolgere di mezzo giro: incanto & asfalto. Eccola qui la ricetta con cui Ryder caramella tutte le sue incarnazioni. La fiaba che scantona nella strada e la strada che scantona nella fiaba. E se pensi che la fiaba sia tutta zucchero filato la cantonata più grossa la stai prendendo tu. Quindi occhio ai Fall Harbor e a questa specie di concept sull'acqua. Te li sei ritrovati in un pub newyorkese quando ormai avevi perso le loro tracce. Fai una ragionata. All'apparenza, da quando s'è messa a comporre col suo compagno Todd Chandler, Ryder ha ceduto il ruolo di protagonista indiscussa o quantomeno la preminenza di fatto, sembra aver smussato le intemperanze, smorzato le gratuità, le licenze da artista a cappello e dici: quel Todd lì la tiene a bada e ce la siamo giocata per sempre, amen. Se lo dici tu. Forse alla tua immedesimazione è scaduto il suo attimo e hai tirato via la testa dal meraviglioso mondo di Ryder. Cose tue, non ci riguardano. A noi, che di fiabe zozzerelle siamo pratici e non per questo meno golosi, piace assistere a un matrimonio artistico tra i più felici, dove con aggraziata intesa ci si dà appuntamento «all'acqua», si inneggia alla tossicchiante insonnia comune, ci si scambia metafore sulla fine dell'amore, si rabbrividisce per la fiumana ormai alla porta, con voci perfettamente maritate, sommerse da una vivace intemperie di banjo, fisa, sega, trombone, glockenspiel, clarinetto e contrabbasso. Cose nostre, chissà se ti riguardano ancora. Quanto a noi, se per terra scoviamo briciole di malinconico marzapane, siamo già chini a raccoglierle in punta di lingua, chiedendoci dove accidenti ci porteranno.

www.fallharbor.com, www.outofroundrecords.com/fallharbor

Fall Harbor & Dark Dark Dark (prove domestiche): www.youtube.com/watch?v=OuDMjalpWQU


Rare Mummy Music
Una robusta coalizione di elementi impercettibili può ottenere apprezzabili successi. Hahaha. Che stronzata. I piccoli pezzi della Mummia Rara sparsi nei vari continenti – e Ribéss records è uno di questi moncherini – si limitano ad aggregarsi, a divertirsi con una cooperazione equa e aperta, e tutto il resto non gl'interessa. Piccoli si nasce, piccoli si muore ma piccoli si può anche tornare in vita. Come una mummia, ovviamente. Ma piuttosto rara. Quindi se in Italia circola lo stesso un disco straniero che i distributori di professione non si filano manco di striscio, o se t'imbatti in un gruppo che suona senza essere tra i prescelti dalle cricche del booking, allora, forse, dietro c'è il moncherino della Rare Mummy.

Ribéss Dentrofuori
Questa collana è una collezione di prodotti che mettono sottosopra – o meglio dentrofuori – il concetto di catalogo chiuso eccetera. Per saperne di più cerca sotto gli RBS-DF più vecchi.