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INDICA MOON Lovers & Demons

Ribéss 2005; jewel box, 8 tracce, 27’; 8 euro

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Dopo l’ep d’esordio Art Core Fidelity (autoprodotto 2003), grezzo e infiammabile come il petrolio, gli Indica Moon trascorrono due anni a raffinare il loro sound. Prendono maggiore coscienza del programma primario: quello di una «popular guitar rock band» che intende rivolgersi a tutti, senza esclusioni, avversa al concetto di nicchia. 2005: l’approdo al disco della maturità. Con Lovers & Demons, «dedicato a tutte le persone che vivono una grossa crisi», il loro pop-rock raggiunge la compostezza e la pulizia che cercano ma occhio! da un momento all’altro può sempre esplodere. Uno dietro l’altro, senza soluzione di continuità, scorrono otto brani impeccabili, sei canzoni e due strumentali, levigati da sapiente sensibilità melodica, guarniti a tratti da un’elettronicità morbida, che certo non sfigurano nella mensola di mezzo fra new wave e brit pop. Canzoni d’amore. Una muta denuncia. Gli Indica Moon si addentrano in un genere cha ha già bruciato i suoi eroi. Chissenefrega, pare che dicano. Appunto: chissenefrega.